Tornare (forse)

Che l’idea che i social abbiano sostituito i blog non mi sembra né centrata né realistica, anzi. Quindi tornare a scrivere, più di pochi caratteri per volta, senza chiedere la futile approvazione di un pollice in su. Scrivere per chi ha tempo e voglia di leggere, oppure chiudere la bocca virtuale e scrivere sulla carta o per la carta, per chi leggerà e serberà qualcosa, e lasciare che il dialogo si svolga solo quando ci si può guardare negli occhi. Sarà ancora possibile, senza forzature, mi chiedo? Quando la natura non viene più naturale, quando gli ambienti artificiali risultano tanto reali quanto un bar o una biblioteca, e tanto più reali dell’atrio di un centro commerciale, forse è il concetto di naturalezza a risultarne irrimediabilmente modificato. Irrimediabile, in ogni caso, è una parola che mi piace, in senso durassiano, direi. Vedremo.


6 responses to “Tornare (forse)

  • Carmine Mangone

    Io credo che i “social” non abbiamo sostituito alcunché. Al limite, hanno trasposto e amplificato. Le sedimentazioni del pensiero avvengono e avverranno in ambiti critici sostanzialmente irrimediabili, ma pur sempre pensabili. Ecco perché bisogna insistere e gioire anche nel dominio del discorso. 😉

    • Sabrina Campolongo

      E’ che la sensazione di non aver nulla più da dire si amplifica in me tanto quanto si moltiplicano i modi di tutti di dire il nulla. Il blabla universale preme quasi intollerabile contro le mie finestre, ma dopo averle sprangate tutte mi manca il suono di una vera voce, e le parole che si imprimono nere sul bianco del mio silenzio non sempre mi bastano. Grazie per la visita, Carmine. 🙂

  • Energia Creativa

    credo abbiano sostituito molto, per coloro che non sapevano leggere (e scrivere) prima e non sanno farlo ora. richiede pochissimo tempo e poca introspezione, abilità. a volte anche poche ideec

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